Home |
Portfolios |
Fine Art |
Contact |
Biograpy |
These images renounce to any narrative intention and relate to the photographer feeling.The work may fall into the so called "photographs of reality" category where the real refers only to the optical image precision that here on the contrary evokes visions far from reality. The visual effect can be conceivable but digital post- production allows me a freer interpretation of the subject coming to an absolutely subjective result. A path not very different from that followed by the painting in the nineteenth century freed, thanks to photography that replaced it, from the descriptive function and from the bondage of form. Nowadays, thanks to digital evolution, more than in the past, photography becomes incontenstably production and not mere reproduction;commits itself, therefore, on a front antithetical to its inherent, specific reproductive ability. I then produce in almost pictorial interventions, which allow me to spell my identity, which may perhaps recall the delicacy of Impressionist painting, trying to translate the reality in a poetic way, trying to witness more fully my thoughts. I find the sea in my deepest feelings, a sea that marks the absence of time and shows the fleetingness of life; so these pictures are looking for a moment in which quiet and absence are one together. If photography is literally “writing of the light” and therefore has a direct, undoubtable and important relationship with the reality of which it is the representation, it is not reduced to being just a faithful copy of the same and we hope that the reproduction of reality in photography, can finally be relegated only to RAW files. |
© Roberto Spotti All rights reserved The reproduction, even partial, in any form or means without express written permission of the author is forbidden. |
Impressions |
Each copy is limited edition, signed, certified, printed on Fine Art 100% Cotton Hahnemühle PhotoRag Bright White 310g/m² paper, produced using pigmented inks Epson Ultrachrome K3 Vivid Magenta. |
Immagini che rinunciano a qualsiasi intenzione narrativa, legate al sentimento del fotografo . Il lavoro può rientrare nella categoria di “foto realistiche” dove il reale si riferisce solo alla precisione dell'immagine ottica e che invece qui evoca visioni lontane dalla realtà. L'effetto visivo può essere plausibile, ma l'elaborazione digitale mi permette una interpretazione più libera del soggetto ed un risultato assolutamente soggettivo. Un percorso non molto diverso da quello seguito dall'arte pittorica nel XIX secolo liberata, grazie alla fotografia che la sostituiva, dalla funzione descrittiva e dalla schiavitù della forma. Oggi, grazie all'evoluzione del digitale, ancor più che in passato, la fotografia diventa incontestabilmente produzione e non riproduzione; si impegna dunque su un fronte antitetico alle sue intrinseche, specifiche possibilità riproduttive. Mi produco quindi in interventi quasi pittorici, che mi consentono di significare la mia identità, che possono forse richiamare la delicatezza della pittura impressionista, sforzandomi di tradurre la realtà in modo poetico, cercando di testimoniare più compiutamente il mio pensiero. Trovo il mare nei miei più profondi sentimenti, un mare che marca l'assenza del tempo e indica la fugacità della vita; così queste immagini vanno alla ricerca di un momento come sintesi di quiete e assenza. Se la fotografia è letteralmente scrittura della luce e quindi intrattiene un rapporto diretto, indubitabile e fondamentale con la realtà di cui è riproduzione, non si riduce ad essere solo una copia fedele della stessa ed auspichiamo che la riproduzione del reale, in fotografia, possa finalmente essere essenzialmente relegata ai soli file RAW. |